Quando meno te l'aspetti, vedere La battaglia dei sessi è stata davvero una piacevole sorpresa.
Il Film con Emma Stone e Steve Carell per la regia della coppia Jonathan Dayton e Valerie Faris , purtroppo non ha avuto l'attenzione che avrebbe meritato .. forse perchè da parte di qualcuno non c'era interesse che una storia di sano femminismo, di diritti e di libertà, fatta uscire nel pieno del clamore del caso Weinstein, potesse diventare popolare ed essere un successo.. Ma queste sono solo mie personalissime supposizioni..
La storia racconta i motivi che nel 1973 portarono Bobby Riggs, 55enne, eccentrico fuoriclasse del tennis degli anni ’30 e ’40 a sfidare Billie Jean King campionessa 29enne sul campo da Tennis.. la King accettò la sfida e.... godetevi la bravura di Emma Stone- Billie, mentre strapazza uno spassoso ed eccessivo Steve Carell-Bobby...e godetevi anche il resto, lo merita.
Siamo negli anni ’70, la rivoluzione femminista è in pieno fermento... ma poi, mi chiedo sta rivoluzione, dove è che si è fermata?
Chi é Billie Jean King
è una tennista statunitense nata a Long Beach nel 1943. Alla fine degli anni ’60 è certamente una delle più forti giocatrici del circus. Vince ripetutamente a Wimbledon (il primo nel 1966), oltre ai titoli in Australia e Stati Uniti. Dovrà attendere invece il 1972 per conquistare anche Parigi, entrando a far parte della ristretta cerchia di fuoriclasse capaci di vincere tutti e quattro i tornei del Grande Slam.
Il tennis di quegli anni, però, non è lo stesso che recepiamo noi oggi. Prima dell’inizio dell’era Open nel 1968, la King guadagnava la modica cifra di cento dollari a settimana come istruttrice di tennis: non essendo uno sport professionistico, questo era l’unico modo per guadagnare denaro e nel frattempo, chiaramente, la tennista doveva girare il mondo e sfidare le più forti giocatrici della sua epoca. Denunciò più volte (utilizzando il termine shamateurism, da shame, vergogna) i pagamenti troppo bassi da parte della federazione internazionale, la quale di fatto spesso toglieva alle giocatrici la possibilità di iscriversi ai tornei. Con l’inizio dell’era Open, la situazione migliorò ma non del tutto.
Billie Jean King fece notare ripetutamente lo squilibrio di guadagni fra uomini e donne. Nel 1971 la King dominò gli US Open, eppure portò a casa quindici mila dollari in meno del vincitore maschile, il rumeno Ilie Nastase. La fuoriclasse con la racchetta in mano non ebbe dubbi e dichiarò che avrebbe smesso di partecipare al torneo casalingo qualora non si fossero equilibrate le vincite in denaro fra uomini e donne. L’anno successivo gli US Open diventarono il primo torneo tennistico in cui il vincitore e la vincitrice guadagnano lo stesso premio pecuniario. Wimbledon, per dire, ha dovuto attendere il 2007 prima di pareggiare il montepremi.
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